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LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO “ABUSIVE”

POSSONO LE CASE PREFABBRICATE SUPERARE LE LIMITAZIONI IMPARTITE DAI PIANI URBANISTICI A COSTRUIRE SU TERRENI NON EDIFICABILI, ZONE AGRICOLE, AREE VINCOLATE?

Assolutamente NO! E potrei fermarmi qui.
Dato che le aspettative in gioco sono comprensibilmente alte e che questa richiesta mi viene POSTA QUOTIDIANAMENTE (!!!), si deve comprendere che non vi sono differenze dal punto di vista della consistenza edilizia di un fabbricato in legno e uno in laterocemento. Basti pensare che le case prefabbricate in legno, unico oggetto di questo blog, vanno montate su platea o scantinato in cemento armato, sono strutture permanenti ed hanno aspettative di vita pari a quelle tradizionali.
Va da se che l’iter per la progettazione, la presentazione presso i competenti uffici tecnici comunali e la realizzazione stessa delle case prefabbricate, segue sostanzialmente la stessa strada di qualsiasi altra costruzione.
case abusive, ecomostro, ecomostri, abusivismoSe un terreno non prevede insediamenti, è evidente che non si potrà costruirvi sopra nessun edificio, a prescindere dai materiali e dalle tecniche realizzative impiegate. A maggior ragione, le case in legno ecologiche a basso consumo, sia che si tratti di una blockhaus o di un edificio con struttura a telaio, non sono in nessun modo costruzioni precarie o provvisorie, smontabili o spostabili.
Se è vero che nei paesi di origine l’iter avviene con modalità burocratiche assai semplificate rispetto all’Italia, la realtà urbanistica del nostro paese prevede procedure complesse, il rispetto delle norme di zona e delle leggi in vigore, una concessione edilizia (che potrà essere una D.I.A. o un Permesso di Costruire), la comunicazione all’Amministrazione dell’Inizio e della Fine dei lavori. La costruzione dovrà seguire le direttive di sicurezza sui cantieri secondo il Testo Unico 81/08, con la redazione dei vari piani generale ed operativi, oltre all’individuazione delle figure tecniche di responsabilità.
Non vi è e non vi può, ovviamente, essere alcuna differenza tra una costruzione tradizionale in mattoni e una casa prefabbricata. Ma se le case in legno fossero mobili o su ruote? Pur entrando questo genere “ibrido” di pseudo-edifici in quella zona franca che piace tanto a noi italiani, la tendenza delle amministrazioni comunali è di considerare le case mobili degli edifici a tutti gli effetti. Il rischio è quindi alto, certamente non proporzionale alla spesa da sostenere per l’acquisto di queste strutture. “Ma la casa non si vedrebbe, perché è lontana dalla strada e nascosta dagli alberi…”. Chiediamoci perché allora non facciamo tutti i passi necessari alla luce del sole se le case su ruote sono strutture non stanziali a norma. Se così fosse non dovremmo avere nulla da temere ed, al massimo, avremmo bisogno di una semplice autorizzazione. La realtà è che il nostro territorio è stato martoriato oltre che dall’abusivismo selvaggio e dai condoni a pioggia, anche da piani regolatori insensati frutto di interessi economico-politici, con minimo interesse alla tutela dell’ambiente e delle fragilità del tessuto urbano. Il cittadino non comprende il perché ciò che gli è vietato sia permesso ad altri, perché l’abuso di uni sia il diritto di altri. Spesso basta spostarsi di pochi chilometri, da un Comune a quello confinante per percepire delle scelte urbanistiche diametralmente opposte e contrastanti. Non è questa la sede per dare giudizi, ma, pur rispettando la comprensibile frustrazione di chi si scontra con un mercato immobiliare in cui la dinamica dei prezzi dei terreni segue logiche speculative, ed il sogno di costruire la propria casa ha le sembianze di un incubo, si deve ribadire che il suolo è di tutti e va preservato per le generazioni future.
L’obiettivo di una casa è di durare nel tempo e di sopravvivere a noi stessi. Un giorno forse la venderemo o sarà lasciata ai nostri figli o nipoti.
Costruire un edificio è un atto di responsabilità condivisa tra il privato cittadino e chi (tecnici e amministrazioni) ha il dovere di far rispettare le leggi che tutelano il territorio. Sotterfugi e furbizie non sono certamente la strada migliore per garantire un corretto impatto ambientale delle nostre scelte.
Per fortuna le case prefabbricate in legno anche in questo senso sono pienamente sostenibili.